Archivio per dicembre 2008

Houston, we have a problem…

Mother EarthLa politica italiana ha raggiunto la velocità di fuga.

Tutto ruota vorticosamente in questi giorni: le decisioni prese in Consiglio dei Ministri, la “questione morale”, il caso Englaro, le inchieste delle procure (Napoli su tutte), i nostri gioielli di famiglia.

La spirale gira…gira talmente veloce che ci ipnotizza. L’unico modo per svegliarsi è abbattere la porta dell’armadio in cui gli scheletri si stanno ammassando.

Ci stanno provando le procure, in un clima che sembra il remake di Tangentopoli. Il Partito Democratico rischia di trasformarsi nel vecchio PSI e da lì probabilmente rinascerà, come la fenice, con un nuovo nome: Forza Italia.

Il garantismo di Berlusconi è bipartisan: liberi tutti! Meglio un PD moribondo che una opposizione dura.

La “questione morale” non si pone nemmeno, come rivelano i sondaggi di dicembre: Lega ed IdV (che prende alla lettera il vecchio detto “meglio soli che male accompagnati”) ai massimi storici, logico sbocco per una sinistra tradita nel voto e che non ci sta, fortunatamente, a perdere.

Con la strada spianata dall’harakiri del PD, il Consiglio dei Ministri continua ad andare a pesca con la dinamite: Giustizia, Istruzione, Semplificazione, Lavoro-Salute-Politiche Sociali e Pubblica Amministrazione si contendono ogni centimetro delle pagine dei giornali in una gara di visibilità senza precedenti.

Scendendo in piazza, non sapremmo neanche per quale motivo; attaccano, per stare sul sicuro,  su tutti i fronti: la Rivoluzione non è cosa per gli Italiani e Silvio lo sa bene.

Mariastella Gelmini ha partorito la sua creatura (link 1 e 2), piena di inesattezze e contraddizioni:  la drastica riduzione degli indirizzi è solo burocratica (ogni istituto dava un nome al proprio corso, niente di più), le ore da 60 minuti tolgono un’ora di studio pomeridiano ai ragazzi (a meno che non si riduca il monte ore complessivo settimanale) e non servono a nulla, gli istituti tecnici avranno un doppio biennio (che diventa così un 2+2+1) con una conseguente doppia scelta di indirizzo (alla faccia della riduzione!), il liceo musicale non può essere “liceo” in quanto questa parola identifica un corso di studi volto a preparare lo studente all’università che in questo ramo non esiste formalmente (infatti si parla di “istituti paritari” nella legge 508 del 21 Dicembre ’99), la possibilità di stage in azienda c’è sempre stata,  degli istituti professionali non si parla più, vengono istituiti dipartimenti di ricerca per le superiori (cose dell’altro mondo!).

Una strano atto di indirizzo ad personam, firmato Maurizio Sacconi ed inviato alla regione Lombardia (guarda caso), si scontra con il diritto Costituzionale ed una sentenza della Corte d’Appello di Milano: il caso Englaro può fare da precedente ed invece di sedersi al tavolo e ragionare con le parti vengono inviatidei moderni “bravi” a dire che non s’ha da fare. La Lombardia, invasa da Comunione e Liberazione , fara come don Abbondio?

Roberto Manidiforbice Calderoli taglia. Semplifica, come una vignetta stampata su una maglietta. Sfoltire fa bene, a patto di lavorare seriamente ed evitare SalvaLeggi perchè s’è tagliato troppo. E quali leggi restano, se ne hanno tagliate 29mila? “Se non voletetutto il malloppo di fotocopie, le troverete da subito sul sito del Ministero”, rassicura i giornalisti il figlio del Padus dallo sguardo vitreo. Sito che però non esiste. Ops!

La perla è però sempre del Cavaliere (del Lavoro, ricordiamolo):

“Io non renderei note queste cose”. Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha commentato gli ultimi dati diffusi dal centro studi di Confindustria sulla crisi economica, tornando ad invitare alla diffusione di “una maggiore fiducia” per evitare “il circolo vizioso delle profezie negative che si autoavverano”.

fonte: Ansa

Lo stesso giorno in cui Calisto Tanzi viene condannato a 10 anni per il crac Parmalat in cui, oltre al resto, l’ex-patron emiliano è reo di aver nascosto le reali condizioni dell’azienda turbando l’andamento del mercato. Se pensiamo allo Stato come ad una azienda con 60 milioni di azionisti, capiamo subito il parallelo con le parole del Cavaliere.

Bella, bionda… e dice sempre “no devo guidare”

boccale-birra-copy1La caccia alle streghe è sempre stata una prerogativa di ogni civiltà umana.

L’informazione mediatica, che funziona da amplificatore popolare delle paure, favorisce una demagogica ricerca dell’untore manzoniano e nutre di catodici quanto catatonici assensi il votante.

No, non sono impazzito: mi son fatto una birra!

Scherzi a parte, nuova poposta shock del presidente della commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci.

In realtà la norma pare essere bipartisan, giusto per essere sicuri che ci sia un’uniformità di cervelli lisci e non pensanti.

Mi chiedo come su mille parlamentari nessuno sollevi qualche obiezione all’idea.

La proposta di portare a 0,2 grammi/litro, dallo 0,5 attuale, il tasso alcolemico nel sangue sfrutta l’onda di incidenti rilanciata dai telegiornali in questi giorni.

Incidenti che ci sono sempre stati, come gli stupri e le rapine, ma in certi periodi vanno di moda: chissà perchè.

Quello che più preoccupa è che non sarà più possibile mettersi al volante dopo una serata in pizzeria, al ristorante o al bar con gli amici.

Partendo dall’idea bislacca che il tasso alcolemico del sangue si possa controllare con l’alcoltest, e non è vero, si è arrivati  a pensare partorire una norma che blocca totalmente il consumo di alcolici; tutto questo aiuterà a chiudere molte aziende italiane produttrici di birra, vino e liquori.

Il sostanziale impedimento al consumo, infatti, ricadrà sulle aziende e/o sulle patenti di chi continuerà a bersi una fresca e dissetante “bionda”.

Secondo le tabelle diffuse dal ministero della Sanità, infatti, la maggior parte della popolazione è tagliata fuori da ogni calcolo: ponendo come medio il peso per gli uomini a 75Kg, viene indicato un tasso del 0,15 g/l con una birra normale da 33cl. Figuriamoci una donna. Ovvero, con una media raggiungi il limite.

Questo potrebbe portare ad una riduzione drastica dei consumi di bevande alcoliche, con le conseguenze che si possono immaginare per l’economia di queste aziende e degli esercizi che del “servizio bar” vivono.

Se una manovra simile serve da deterrente potrebbe non funzionare: il tasso a 0,2 consente comunque di bere qualcosa con il rischio di risultare fuori limite massimo. Se la soluzione è quella di abbassare il limite, e secondo me non lo è,  sarebbe necessario (non giusto) portarlo a zero. Questo valore sembra assurdo ma in realtà fa da spartiacque: se bevi, sai che non sei in regola. Non ci sarebbero discussioni sul tasso, sul peso,  “ma io reggo di più”, “ma ho solo mangiato dei mon cheri”.

In altri paesi il codice prevede tassi disparati sull’argomento, dagli USA e GB in cui è alto (ma fino a 21 anni non si può bere o è vietato farlo prima di guidare)  ai paesi dell’est europa in cui è zero. E nessuno di questi paesi ha azzerato gli incidenti.

Una soluzione seria potrebbe essere quella di dotare le forze di polizia di apparecchi che valutino il reale tasso alcolemico nel sangue (e non nell'”alito” come succede ora in prima istanza durante gli accertamenti) unita ad una politica di sensibilizzazione verso i giovani, la parte della popolazione più coinvolta in questi incidenti.

Il problema però è sempre il centro di una spirale. Per fare maggiori controlli ci vuole più controlli. Per avere più controlli ci devono essere più poliziotti per le strade. Per avere più poliziotti ci devono essere più soldi per le forze dell’ordine…

Non si pensa però di “militarizzare ” le strade: questo servirebbe temporaneamente, finchè si possa avere una responsabilizzazione maggiore degli automobilisti.

In sostanza, il proibizionismo non ha mai funzionato.

Quando i genitori puniscono un figlio, infatti, spesso il fallimento è loro.

TAV: Tariffe ad Alta Variabilità

untitled-1-copyLa solita bufala all’italiana.

Le leggi del mercato soverchiate a causa della dabbenaggine di chi controlla.

L’imbastitura grande stile adatta ad un popolo che guarda il dito ma non  cosa viene indicato.

Una merda incartata di rosso raso resta pur sempre quel che è. A meno che uno non ricicli la carta, ma questa è un’altra storia.

Giusto ieri scrivevo di FrecciaRossa, il (nuovo?) treno delle FS che vuol diventare principe, come il nome vagamente ricorda un Cavallino passato, ed invece resta rospo, come il nome chiaramente ricorda ludici momenti di infanzia targati GiG Nikko.

Oggi il solito sentore di bruciato, di stagno, di fango in cui cade sempre la grande imprenditoria italiana, mi ha portato a controllare le soluzioni di un treno che mi portasse a casa nei giorni pre-natalizi.

L’odore era sempre più forte man mano che sfogliavo i vari quotidiani on-line, in cui recensioni negative dei primi viaggi di FrecciaRossa mi facevano pensare al peggio. E infatti.

Non esistono più InterCity nella tratta Torino-Verona, promossi a ben più nobili EuroStar. Promossa anche la tariffa base, da 25euro a 28,50. Il 14% in più. Per avere lo stesso servizio.

Già, lo stesso servizio, poichè da tempo gli IC sono stati utilizzati sempre più di rado, sostituiti da ES* che erano treni più confortevoli e paragonabili per servizio agli ICPlus (quelli con la corrente elettrica per i notebook, per intenderci) per i quali i signori, loro sì, viaggiatori pagavano 25 euro senza possibilità di rimborso dal momento che il viaggio era solo su prenotazione.

Qualcuno potrebbe obiettare che il servizio di cui usufruisco è “di lusso”. Volendo quindi risparmiare, si può optare per una soluzione più economica: due regionali, uno fino a Milano e di lì fino a Verona e quindi con il cambio alla stazione Centrale, alla modica cifra di 22 euro. E l’orario non è nemmeno dei migliori: tre treni, di cui uno solo al giorno utile, gli altri due arrivano a Verona a mezzanotte e alle 2.

Come a dire: sei costretto ad usare almeno l’ES*. Ricatto? No, marketing.

Tanta è però l’efficienza del servizio. Il treno in effetti ci mette meno tempo a compiere la tratta,con risultati a dir poco strabilianti: ben 18 minuti in meno, saltando una stazione sul lago di Garda. Cifre da far girare la testsa.

Ma se con cotanto spirito innovativo guardiamo bene a chi usa il treno ogni giorno, scopriamo l’altra faccia della medaglia: treni più lenti e più costosi, che si adeguano alle tariffe (ma non ai servizi) francesi e che lasciano via libera a questi treni superveloci.

E grazie a ‘sta ***** che sono veloci: non trovano intoppi, eludono le fermate e i carri bestiame carichi di pendolari fermi ad aspettare che l’innovazione gli sfrecci (da cui il nome) accanto. Magari dicendo addio alla coincidenza…

Elenco di articoli che mostrano alcune verità sull’inaugurazione di FrecciaRossa: La Stampail Giornale , l’Unità (1 e 2) , il Messaggero , Corriere della Sera , Repubblica .

Unico grande giornale che si discosta è il Sole 24 ore che fa un paragone tra aereo e treno in questo articolo. Omettendo però un fatto molto importante: oltre al fatto che l’aereo è 3 volte più veloce del treno, il costo triplicato rispetto all’ AltaVelocità è causato dal nostro sistema di trasporti che ha mummificato gli spostamenti all’interno dello stato dandoli in mano ad Alitalia.

Se solo ci fosse una compagnia lowcost che ti porta da Milano a Roma al prezzo di viaggio dalla città della Madonnina fino ad una qualsiasi capitale europea…

The Silence of the Cavs

silenzioQuando penso a Brunetta che vuol alzare l’età pensionabile, immagino le file di giovani aumentare davanti agli uffici di collocamento.

Quando penso che potrebbe fermarmi la stradale, mi immagino come sia assurdo che uno riesca ad ubriacarsi con dei Mon Cheri.

Quando penso che per andare da Milano a Roma col treno ci si mettono 3 ore e mezza senza soste, dimentico sempre che devo trovare parcheggio in stazione a Milano, girare per Roma coi mezzi o taxi, pago tanto quanto usare la macchina e che la TGV francese per percorrere gli stessi kilometri ci mette un’ora in meno (ovvero quando si compera una Ferrari, da 30 milioni euro a km,  con le ruote della Panda).

Quando penso alla crisi del settore auto e al clima, mi ricordo che esiste l’auto ad idrogeno e che l’Italia, invece di investire su quela che potrebbe essere la soluzione ad entrambi i problemi, lancia veti a destra e a manca (smentendo dieci minuti dopo, of course).

Quando penso che c’è allarmismo per la diossina nelle carni estere e si promuovono quelle italiane, mi ricordo di aver visto “Biùtiful Cauntri” (trailer e sito).

Quando penso che abbia toccato il fondo, dimentico sempre che Lui può scavare.

I pm ed i giudici culo e camicia? Sì è proprio cosi…[…] La magistratura deve tornare ed essere un ordine dello Stato e non un potere.

E la separazione dei poteri? O per meglio dire, e la Costituzione?

Se avete qualcuno che conoscete che per protesta o perche’ ha un cattivo carattere e sapete che si e’ lasciato affascinare da Antonio Di Pietro e dal suo partito fategli capire che un voto dato all’Italia dei Valori non e’ un voto ma un atto di abiezione morale. (link)

Abiezione: avvilimento morale, depravazione, vizio  (DeMauro).

L’ articolo 48 della Costituzione cosa dice? “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il diritto di voto non può essere limitato se non […] nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.”

Poichè ho votato IdV facendo un atto di abiezione morale e la legge prevede che nei casi di indegnità morale si può limitare questo diritto, voglio che mi si tolga la possibilità di votare.

Preferisco un colpevole in libertà piuttosto che un innocente sottoposto alla gogna mediatica. (link)

Un colpevole a caso.

Povero piiiccolo, innocente vittima dei giudici post-comunist-leninist-marxist-girotondini.

Uno che faceva un censimento una volta tentò di interrogarmi. Mi mangiai il suo fegato, con un bel piatto di fave e un buon Chianti.
Hannibal Lecter

Se potessimo comunicare, che mondo sarebbe?

Il vero problema del nuovo millennio è la mancanza di comunicazione.cometel

O meglio, la mancanza di “informazione” dal punto di vista squisitamente tecnico. Nonostante ci sia un impulso verso il globale, chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti.

Nei paesi dove si subiscono soprusi e le ingiustizie c’è arretratezza, come sempre, mentre chi sta meglio guarda il resto del mondo in webcam.

Telecom, leader italiano nelle comunicazioni, sta affondando. Lo dice Grillo da secoli, lo dicono le notizie oggi.

Ha problemi nel gestire la sua utenza e probabilmente la truffa, quella che ha già acquisito è scontenta o non sa che esistono altre offerte migliori (ma la pubblicità comparativa dov’è finita?), non amplia più la sua rete.

Mentre in Italia fa saltare 9000 posti di lavoro in due anni, per salvarsi che piano industriale mette sul tavolo? Migrare in Brasile, gioiosamente.

Il futuro non è la telefonia fissa, ma la Rete.

Invece si affama di bit il cittadino, facendo scivolare l’Italia alla fine di qualsivoglia classifica.

Parafrasando i teoremi di Claude Shannon,

l’informazione ha quanto più valore se si discosta dai mass-media

inoltre

quanto più un canale è ad alta capacità tanto più l’informazione che passerà attraverso esso è corretta.

Forse sarebbe ora di rispettare almeno i teoremi.

Always Alitalia

Breve cronistoria degli ultimi cinque giorni su Alitalia:santa_alitalia1

fino al 24 novembre: il 30 novembre la nuova Alitalia decollerà.

25 novembre: “non decollerà prima del 15 dicembre” (link)

1 dicembre: il 12 dicembre finisce il contratto, quindi ci sarà il passaggio di consegne forzato (link)

2 dicembre: non se ne fa niente fin dopo le vacanze di natale (link)

2 dicembre: sicuramente dopo le feste di fine anno (link)

Sapete che cosa fa Alitalia a Natale? Slitta!

Sociale VS Canile

anziano-copy

Venesiani gran siori, padovani gran dotori, trevisani pan e tripe, rovigoti baco e pipe, vicentini magna gati, veronesi tuti mati… E ogni tanto qualche veronese sbrocca!

E’ il caso della sottosegretaria alla Salute Francesca Martini (LegaNord) che propone, tra le varie ed eventuali, una mutua per i cani meno abbienti (link 1 , 2 e 3) nonchè il cimitero “perchè anche loro hanno un’anima”.

Credo che la risposta della Lega, il suo stesso gruppo parlamentare, sia esemplare: ma con tutto quel che c’è da fare…!!!

E’ quantomeno curiosa la concomitanza di questa proposta con il varo della social card: prima si aiutano le famiglie ad arrivare a fine mese con 40 euro, poi le agevolazioni sui cani…A logica seguiranno incentivi su SUV e liposuzioni.

Breve parentesi: la social card è una presa per i fondelli allucinante. In America, dove la social card (che si chiama più realisticamente ‘food stamp’) c’è da tempo e la crisi avanza galoppante, stanno pensando di riformarla: nelle contingenze attuali si rendono conto che non è sufficiente. E noi a copiare idea ed errori, pacchetto completo: chi si trova nelle condizioni di poter ricevere la social card sta facendo la fame da un pezzo (link).

Supponendo che la Canile Card sia proporzionalmente della stessa entità della Social Card (spero non di più sennò viene fuori la rivoluzione) potremo comperare adottare un nuovo amico a 4 zampe e poi dargli una scatoletta di Chappi al mese…solo questo passa la mutua!

E perchè una Canile Card? Perchè i cani si e i gatti no poi? E perchè non un pony? Cercheranno di far passare dalla mutua tutti gli animali, perfino le trote. Anche se la Trota Renzo dovrà ripassare, se non dalla mutua, almeno dal TAR.


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